Problemi Cutanei legati a disturbi comportamentali
Alcuni problemi cutanei del gatto hanno origine da disturbi comportamentali. L’alopecia felina è di solito legata a problemi comportamentali, ma è spesso assai difficile capire l’esatta incidenza di questi problemi perché sono spesso sottodiagnosticati. Stati di accresciuto stress incidono e sono fattori scatenanti di crisi e nell’uomo è già da tempo noto che disturbi psichiatrici si manifestano con lesioni cutanee autoinflitte, come nei disordini ossessivo – compulsivo (OCD). Grazie a una migliore comprensione del comportamento felino è ora possibile diagnosticare correttamente questi disordini e conseguentemente trattarli al più presto dalla loro insorgenza.
Le lesioni cutanee sono solo una parte dell’intero quadro clinico, ma comunque sono di solito la ragione principale per cui viene richiesto un consulto. Le lesioni dovute a disturbi comportamentali sono sempre autoindotte. Nei gatti il problema più comune è l’alopecia simmetrica, sebbene si possano presentare diversi altri tipi di lesioni.
- Alopecia simmetrica dovuta a leccamento continuo di una parte del corpo, può essere molto estesa, interessare l’intero addome, i fianchi e il posteriore, oppure localizzato interessando le aree inferiori dell’addome.
- Alopecia Focale il leccamento intensivo focalizzato su un’area del corpo determina un’alopecia ben delimitata. Le zone più colpite sono gli arti, il tronco, la coda, l’area sul dorso tra le spalle e il naso.
- Escoriazioni sono causate dal grattamento e dal leccamento, possono diventare delle vere e proprie automutilazioni, di solito tali lesioni si trovano su collo e muso quelle da grattamento e sui fianchi e sulla coda quelle da morso.
- Onicofagia il gatto si lecca e mordicchia le unghie in continuazione, le zampe sono sempre bagnate.
I disturbi comportamentali associati a lesioni cutanee
Attività sostitutive
Il leccarsi, l’onicofagia e grattarsi possono essere attività sostitutive. Esse vengono effettuate fuori contesto quando l’animale è in preda ad una situazione di conflitto. Le attività di sostituzione sono una valvola di sfogo per la tensione emotiva del gatto, ma il loro instaurarsi non permette che il gatto sviluppi altre risposte adattative. In genere sono associate ad inibizioni. La sequenza può essere molto lunga ma si può ancora fermare spontaneamente. La bulimia è un’altra attività sostitutiva che spesso è associate con il leccamento o l’overgrooming. Queste attività possono essere presenti anche negli stati di ansia o depressione.
Stereotipie
Si tratta di un’azione o una serie di azioni, effettuate in una maniera regolare, identica e particolare, senza un motivo evidente. Non c’è una sequenza e si ferma solo se interviene uno stimolo esterno: nel gatto il grooming o il leccarsi il naso sono stereotipie.
Aggressione verso parti del corpo
Un gatto può dare la caccia alla sua stessa coda e può attaccarla come se fosse una preda. Le lesioni causate dai morsi e dai graffi possono danneggiare gravemente la coda fino a renderne necessaria l’amputazione.
Diagnosi
Arrivare alla diagnosi di problemi cutanei come manifestazioni di un disordine del comportamento è molto complesso perché le lesioni cutanee sono nella maggior parte dei casi aspecifiche tranne le lesioni della coda nei gatti. Tuttavia, una visita clinica, dermatologica e comportamentale completa e approfondita può aumentare la possibilità di arrivare alla diagnosi corretta.
Visita Clinica
Deve essere completa e approfondita, in quanto è possibile rilevare malattie concomitanti, come problemi endocrini, manifestazioni neuro-vegetative e obesità.
Visita Dermatologica
È molto importante eliminare tutte le problematiche che possono causare tali lesioni. La diagnosi differenziale comprende:
- le dermatosi parassitarie che possono provocare prurito. La maggior parte dei gatti che presentano alopecia soffre di allergia da pulci. Il prurito è così sgradevole che può essere causa di stati ansiosi. Tutti i gatti che mostrano segni di prurito cutaneo devono per prima cosa, essere trattati correttamente contro le pulci, e lo stesso trattamento deve essere effettato sui gatti conviventi e anche sull’ambiente dove vivono.
- dermatofitosi.
- ipersensibilità/allergia (alimentare o ambientale).
Se la diagnosi differenziale è negativa, a questo punto si deve prendere in considerazione la possibilità di un disturbo comportamentale
Visita Comportamentale
Viene effettuato un esame fisico generale che può rilevare disordini del sistema nervoso (tachicardia, tachipnea, urinazione emotiva, salivazione). L’osservazione diretta permette la valutazione dei normali comportamenti esplorativo e di autocontrollo, e la presenza di comportamenti stereotipati, ossessivi o compulsivi ritualizzati e anche di vedere il rapporto con i proprietari, ai quali devono essere poste domande precise e mirate sul comportamento del loro gatto per avere un punto di vista sistematico. Dopo questo esame, dovremmo potere dire se il gatto presenta un disordine comportamentale oppure no. La diagnosi dei disturbi acuti non è molto complessa e se sospettiamo una depressione acuta, dobbiamo trattarla velocemente prima che si cronicizzi. D’altra parte, la diagnosi di ansia è meno diretta. Per esempio: è spesso difficile distinguere un gatto che è soffre di prurito cronico da un gatto ansioso che si lecca in modo eccessivo e mostra un iperestesia dorsale. L’ansia permanente è ben tollerata dai proprietari (pensano che il loro gatto sia un gatto molto tranquillo, in realtà ha un comportamento da inibizione ansiosa che ha unica come valvola di sfogo questa eccessiva toelettatura).
Trattamento
I vecchi trattamenti consistevano nell’applicazione di collari elisabettiani, che però spesso aumentano l’ansia del gatto trattato (possono rendersi necessari quando il comportamento auto-traumatico sta conducendo a ferite gravi ma solo come palliativo momentaneo, non a lungo termine), e terapie locali, come l’applicazione di agenti repellenti per scoraggiare il gatto dal leccarsi, e/o di unguenti a base di antibiotici o corticosteroidi. Queste terapie hanno solitamente risultati poco soddisfacenti. Ad oggi la terapia si basa su 3 metodi terapeutici principali:
1. Terapie Comportamentali
Sono tecniche che mirano a modificare i comportamenti del gatto e conseguentemente, le sue reazioni. Con i comportamenti ritualizzati o ripetuti, l’obiettivo è di sostituire i comportamenti alterati con altri comportamenti voluti. Per i gatti, il fattore ambientale è essenziale.
2. Terapie Farmacologiche
Le droghe più utili nella medicina veterinaria di comportamento sono quelle con attività ansiolitica, coma ad esempio la Fluoxetina.
3. Terapia Feromonale
I feromoni sono molecole naturali di comunicazione secrete da un animale e percepite da altri animali attraverso l’organo vomero-nasale. Nei gatti i feromoni di familiarizzazione sono un trattamento di base in molte forme di ansia. I migliori risultati si hanno quando le modifiche comportamentali fanno parte del programma generale di trattamento.
Bibliografia
Catherine Mège, D.M.V., CES dermatologie, comportementaliste diplomée des Ecoles Vétérinaires Françaises Chenôve, France “Skin manifestations of behavioral disorders in pets”