Cibo ed acqua dal punto di vista felino
Il modo più comune con cui i nostri gatti vengono alimentati consiste probabilmente nel dare loro due o tre pasti al giorno a certi orari fissi, in accordo a quelle che sono i nostri orari e i nostri impegni, però questo sistema non ha niente a che vedere con il naturale comportamento felino, se cerchiamo di capire come i gatti si procurano il cibo e lo consumano vediamo che ci sono alcune differenze molto importanti fra l’approccio felino al cibo e quello umano, sia in termini di modelli di comportamento alimentare sia in termini di importanza sociale del pasto.
Le caratteristiche principali del modo di alimentarsi del gatto sono:
- esplorare per localizzare una fonte alimentare.
- alimentarsi con piccoli e ripetuti pasti durante tutta la giornata
- autoregolazione nell’ingestione di cibo
- preferenza per una modalità solitaria (non sociale) di consumare il pasto
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Nel mondo felino alimentarsi è un comportamento puramente funzionale durante il quale i gatti si riforniscono di carburante per poter continuare le loro attività predatorie ad alto consumo di energia. Di conseguenza essi sono progettati per contenere quantità molto piccole di cibo e per fare frequenti rifornimenti nell’arco della giornata. Così se possiamo, dovremmo incoraggiare la tendenza naturale del gatto a fare molti piccoli pasti e ad autoregolarsi riguardo alla quantità.
Per i gattini è utile dal punto di vista educativo avere un rifornimento a volontà di alimento dal periodo post svezzamento in poi e si dovrebbe anche incoraggiarli a “dare la caccia” al cibo facendo con loro dei giochi in cui si nascondono bocconcini e li si stimola a trovarli o usando i puzzle-feeders.
In caso di gatti dalle tendenze “cicciose” può essere utile usare un sistema a self-service limitato in cui si possa mettere la quantità giornaliera prevista di cibo, in questo caso il gatto potrà comunque mangiare quando lo desidera.
Fornire piccole quantità di alimento più frequentemente quando si è in casa può contribuire a far diminuire la richiesta di cibo ed ad evitare la tentazione di aumentare la quantità. Se il gatto non si regola bene nell’assunzione di cibo questo può essere segno di un problema sottostante o di disordini del comportamento.
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Il pranzo per i gatti, è un affare privato. Essi cacciano, catturano e si cibano della loro preda in solitudine e, con l’eccezione delle madri che insegnano ai loro gattini, il processo d’alimentazione non è qualcosa di socialmente interattivo. Di conseguenza i comportamenti quale lo sfregarsi alle gambe e le vocalizzazioni sono da leggere come segnali d’inizio di un’interazione sociale, piuttosto che i segni che il gatto è affamato e vuole mangiare. E invece di solito sono male interpretati e molti proprietari risponderanno a questa interazione offrendo cibo al gatto, che ovviamente imparerà rapidamente ad usare questi comportamenti per controllare il rifornimento di cibo.
Se invece diamo il corretto significato allo sfregarsi alle nostre gambe e alle vocalizzazioni cioè una richiesta di gioco e interazione potremo far ritornare il gatto ad un metodo più naturale di alimentazione e i rischi di sovralimentazione e di obesità inoltre saranno ridotti. Il fatto che i gatti preferiscono mangiare da soli significa che in una casa dove abita più di un gatto ci devono essere molti posti dove mettere le ciotole in modo tale che ogni gatto possa raggiungere il cibo liberamente, rapidamente e per conto proprio. Anche i gatti che normalmente amano la compagnia possono aver piacere di mangiare da soli.
Se vediamo diversi gatti che mangiano tutti dalla stessa ciotola attenzione a pensare che vanno tutti d’amore e d’accordo, probabilmente abbiamo davanti agli occhi soltanto la dimostrazione che, essendo il cibo una risorsa fondamentale, (e controllata dai proprietari) i gatti imparano a sospendere le ostilità durante il pasto, ma questo diverrà per loro una grossa fonte di stress.
Anche l’acqua è un’altra risorsa importante, in natura il gatto mangia cibi con un contenuto idrico elevato, (topi e altri piccoli animali) che gli forniscono la maggior parte dell’acqua necessaria, quindi il gatto non beve spesso perché non ne ha bisogno. Il gatto di casa che mangia molto cibo secco invece ha uno scarso apporto di acqua, il che può essere un fattore di rischio per problemi come le cistiti ad esempio. Per incoraggiare i gatti a bere, l’acqua dovrebbe essere collocata lontana dal luogo dove viene messo il cibo, infatti i gatti cercano l’acqua in posti diversi da quelli dove consumano il cibo. Nelle case con molti gatti, la tensione sociale che si crea per raggiungere l’acqua è a volte molto elevata. L’acqua corrente è spesso più attraente per i gatti dell’acqua in una ciotola. Ciò è dovuto ad un istinto naturale che li porta ad evitare l’acqua ferma che può essere stagnante.
Buone strategie per far bere i gatti sono:
- Lasciare qualche rubinetto un po’ sgocciolante.
- Utilizzare le fontanelle per gatti con acqua corrente e filtri sempre puliti.
- Usare parecchie ciotole d’acqua che permettano ai gatti di bere da soli e in pace.
- Evitare i materiali quale plastica, che può alterare l’acqua – utilizzate il vetro, il metallo o i contenitori di ceramica.
- Fornire l’acqua in un grande contenitore largo che permetta al gatto di leccare l’acqua dalla superficie.
- Mantenere i contenitori pieni in modo che il gatto non debba abbassare la testa nel contenitore.
I nostri gatti di casa sono ancora molto vicini ai loro antenati selvaggi in termini di comportamento. Prestando attenzione a come i gatti mangiano e bevono in natura possiamo ridurre significativamente lo stress. Possiamo anche ridurre il rischio di determinate condizioni mediche, quali l’obesità e le patologie del tratto urinario inferiore, che possono invece peggiorare se facciamo le cose sbagliate.